In questo articolo cercherò di risparmiarti l’Odissea in cui ci si imbatte quando si vogliono conoscere in dettaglio i diversi tipi di Whisky (o Whiskey) esistenti.
Le varie risorse che trovi in giro su internet sono infatti estremamente dettagliate e valide , ma potrebbero confonderti le idee con le troppe informazioni date tutte d’un fiato (o meglio d’un sorso).
Ecco perché ho deciso di scrivere un articolo il più riassuntivo possibile sui tipi di Whisky che ci sono , fornendoti le informazioni più importanti e i tratti più distintivi di ognuno di essi , per poi trattarli uno a uno in degli appositi articoli , dove necessario.
Ad ogni modo , ricordati che la strada diretta per Itaca è una sola… assaggiare! Ma visto che prima vuoi fare una piccola , doverosa deviazione , partiamo pure!
Cenni storici : tra santi , miti e leggende

Nonostante il primo documento scritto che parli della bevanda siano gli Annali di Clonmacloise del 1405 , in Irlanda , che parlano di un capo tribù morto per intossicazione a causa di questo distillato , sembra che le sue origini potrebbero risalire addirittura a circa mille anni prima.
Durante la caduta dell’Impero romano infatti , l’Irlanda divenne luogo di rifugio per i cristiani dell’epoca , e a quanto pare i monaci di San Patrizio già producevano una sorta di Brandy irlandese per scopi medicinali , che chiamavano ”Uisce”(acqua) ”beatha”(vita) , anche se , con buona pace degli Irlandesi , non abbiamo nessuna testimonianza scritta a riguardo.
Ad ogni modo il termine moderno ”Whisk(e)y” sembra derivare proprio da ”Uisce” : durante l’invasione dell’Irlanda da parte degli inglesi nel XII secolo , questi ultimi avrebbero trovato il termine ”Uisce” impronunciabile , così lo tramutarono piano piano in ”Whisky”.
E’ del 1494 invece il Registro dei conti scozzesi che parla di una partita di malto destinata a frate John Corr per la produzione dell’acqua vitae.
Irlanda e Scozia continuano quindi a rivendicare la paternità del distillato , con gli scozzesi che fanno comunque notare che San Patrizio fosse nato in Scozia… anche questo dato , indovinate un po’ , non ha alcuna fonte certa. Insomma , sembra proprio una lite tra due che hanno alzato troppo il gomito.
Scotch Whisky

Nonostante le varie diatribe storiche , mi sembrava d’obbligo parlare per primo dello Scotch , essendo probabilmente il più famoso e pregiato al mondo ; dal 1988 questo tipo di Whisky deve avere per legge una serie di caratteristiche sancite dallo Scotch Whisky Act:
- Deve essere interamente prodotto in Scozia con acqua e orzo maltato , può esserci l’aggiunta di grani interi di altri cereali
- Macerato nella stessa distilleria , in seguito trasformato in un substrato che può fermentare soltanto sistemi enzimatici endogeni
- La fermentazione può avvenire con la sola aggiunta di lieviti
- Viene stagionato in Scozia in botti di legno di quercia (rovere) per un periodo in inferiore ai 3 anni
- Non può esserci l’integrazione di sostanze che non siano acqua o caramello , questo non comprende ovviamente i cereali utilizzati
- In aggiunta , viene distillato a gradazione alcolica inferiore al 94,8%
Tutto lo Scotch prodotto , imbottigliato e venduto nella comunità europea , o esportato , deve presentare una gradazione alcolica finale minima del 40%.
Andando più nel dettaglio per quanto riguarda i tipi di Scotch Whisky che esistono , ne vengono riconosciuti ufficialmente 5:
Single Malt Scotch Whisky
Deve poter vantare un invecchiamento minimo di 3 anni , con l’aggiunta del solo malto d’orzo , il processo viene effettuato in un alambicco discontinuo. Sono spesso la miscelazione di diverse botti provenienti da differenti annate (ma sempre dello stesso prodotto) , di conseguenza il prodotto finale risulta generalmente diverso di volta in volta.
Presenta un gusto finale complesso e robusto , non necessariamente adatto a palati meno avvezzi , ma è un prodotto estremamente pregiato.
Single Grain Scotch Whisky
Distillato in alambicchi continui e con l’aggiunta di altri cereali oltre all’orzo , l’intero processo avviene sempre in un’unica distilleria ; risulta più morbido e leggero rispetto al single malt , lo consiglio ai neofiti proprio grazie a queste due caratteristiche.
Blended Malt Scotch Whisky
I Blended Malt ( con ”Blended” che assume il significato più generico di Whisky ottenuto con più tipologie diverse del distillato stesso ) sono un’ interessante miscelazione di single malt diversi , li ritengo quelli più adatti ai curiosi che vogliono sperimentare nuovi sapori. Fino a poco tempo fa i Blended venivano considerati meno degni di nota , convinzione che fortunatamente sta cambiando… perché come dico sempre io : un Whisky buono è un Whisky che ti piace!
Blended Grain Scotch Whisky
Similmente ai Blended malt , sono l’unione di single grain , che possono provenire anche da distillerie diverse.
Blended Scotch Whisky
I Blended Scotch sono invece il risultato della combinazione tra uno o più Single Grain e Single Malt diversi , il gusto finale è decisamente accessibile anche ai palati meno abituati.
Come nota finale , la caratteristica che ritengo più interessante degli Scotch Whisky (anche se non tutti la presentano) è decisamente l’affumicatura : per farla molto breve l’orzo maltato viene lasciato esposto ai fumi della torba mentre questa viene bruciata , ed è proprio questo passaggio che gli conferisce un gusto finale più o meno affumicato , che tendenzialmente si ama o si odia.
Irish Whiskey

L’Irish Whiskey (in questo caso con la ”e” , mi raccomando!) risulta generalmente molto morbido e leggero , caratteristiche dovute alla doppia , ma spesso tripla distillazione del Whiskey , presenta di frequente note di mela verde e vaniglia , lo consiglio decisamente ai neofiti.
In maniera molto simile agli Scotch , gli Irish Whiskeys vengono distinti tra di loro in base ai cereali utilizzati:
Single Malt Irish Whiskey
Distillati due o tre volte in alambicco tradizionale o a colonna , l’intero processo avviene in un’unica distilleria e si usa al 100% orzo maltato , risultano molto dolci e ricchi.
Single Pot Irish Whiskey
- Qui abbiamo un mix tra orzo maltato e non , vengono utilizzati entrambi con una percentuale minima del 30% ciascuno , per il resto possono essere utilizzati altri cereali a discrezione della distilleria , come segale , frumento e avena
- Distillato in alambicchi discontinui (pot still) e presentano per la maggior parte la tripla distillazione tipica dell’Irlanda.
- Grazie a quest’ultima e ai diversi cereali utilizzati , hanno un carattere molto cremoso e speziato
Single Grain Iris Whiskey
Distillato in alambicchi continui , è molto leggero e floreare , come cereali utilizzati troviamo orzo maltato(massimo 30%) , mais , grano , segale e avena. Non fatevi ingannare dal termine ”Single” questo infatti sta a significare che il Whiskey viene prodotto interamente in un’unica distilleria , non che i venga utilizzato un singolo cereale.
Blended Irish Whiskey
In maniera simile ai Blended dei cugini Scozzesi , questi distillati sono il risultato dell’unione tra i tre tipi di Irish Whiskey appena descritti.
In conclusione , ti consiglio gli Irish Whiskeys sei apprezzi un sapore molto morbido e leggero ma decisamente non banale.
Tipi di Whiskey americano

Anche qui con la ”e” , parliamo di Whiskey interamente distillati e imbottigliati in America , con le differenziazioni tra i tipi di Whiskey americano che derivano principalmente dai materiali utilizzati:
- Bourbon Whiskey : deve contenere al meno il 51% di mais , invecchiato per un minimo di 4 anni in botti di rovere carbonizzato , risulta molto docile al palato e si presta bene alla miscelazione
- Straight Bourbon : vale tutto quello che ho detto per il Bourbon , l’unica differenza è il periodo di invecchiamento minimo di 2 anni
- Rye Whiskey : anche qui abbiamo un invecchiamento minimo di 4 anni , ma deve contenere il 51% di segale (rye) , al palato è meno dolce e più speziato rispetto al Bourbon , anch’esso di frequente utilizzato per miscelare cocktails
- Corn Whiskey : in questo caso abbiamo l’80% di mais (corn)
- Malt Whiskey : Contiene almeno il 51% di orzo maltato
- Wheat Whiskey : qui invece abbiamo il 51% di grano (wheat)
- Tennessee Whiskey : è uno straight bourbon che deve essere interamente prodotto in Tennessee , e la quasi totalità di Tennessee Whiskeys vengono filtrato attraverso il carbone d’acero
Moonshine : il fascino dell’illegalità
Nonostante non fosse un Whiskey ufficialmente riconosciuto , anzi , completamente illegale per dirla tutta , la storia dietro questo distillato lo rende estremamente affascinante.
Il proibizionismo in America (1920-1933) rese illegale la produzione , commercializzazione e il trasporto di alcool che diedero vita al suo contrabbando ; nacquero quindi distillerie illegali per lo più in boschi e quartieri popolari , le quali realizzavano un Whiskey di bassa qualità e ad alta gradazione alcolica.
Il Moonshine era quindi un Whiskey molto grezzo , non invecchiato e spesso allungato con sostanze nocive come il piombo per accelerarne la produzione e tagliarne i costi.
Il suo consumo avveniva sia in domicili privati , sia in veri e propri locali notturni nascosti e segreti , che si chiamavano ”speakeasy” perché serviva una parola d’ordine per poter entrare… Chissà , magari un cocktail illegale potrebbe risultare più buono solo per il fatto di esserlo!
Fenomeno simile avvenne verso la fine del 1700 quando , per far fronte ai debiti dovuti alla guerra , lo stato decise tassare fortemente la vendita e lo scambio di Whiskey , che veniva precedentemente usato come vera e propria valuta di scambio soprattutto in Pennsylvania. Le conseguenti rivolte vennero sedate in maniera per lo più pacifica e le tassazioni annullate nel 1801.
Whisky canadese
I tipi di Whisky canadese non vengono rigidamente distinti come avviene per gli Scotch o gli Irish , sono spesso Blend (miscele) di Whisky diversi , devono comunque essere distillati e invecchiati in Canada e risultano molto leggeri , quindi adatti ai palati meno abituati.
Whisky giapponese
I Whisky giapponesi si distinguono per la rigidità e la selezione scelta , caratteristiche tipiche del paese nipponico , sia per quanto le materie prime che per che della distillazione , pur non presentando categorie più ”rigide” come gli Scotch e gli Irish Whisk(e)ys , abbiamo comunque delle caratteristiche comuni:
- Devono contenere una percentuale anche minima di orzo maltato
- Possono essere aggiunti altri cereali come mais o grano , anche se non maltati
- Alcuni Whisky giapponesi utilizzano il riso fermentato o il malto di riso
- L’acqua locale , ricca di minerali che hanno un forte impatto sul profilo finale del distillato , è obbligatoria affinché un Whisky possa essere denominato giapponese
Da notare inoltre che i giapponesi hanno imparato l’arte della produzione di questo distillato dagli scozzesi , quindi molti degli step necessari alla sua produzione son fortemente influenzati dalla tradizione della Scozia.
Per farla molto breve , quindi possiamo distinguere i vari tipi di Whisk(e)y in base alla loro regione di produzione : Scotch Whisky , Irish Whiskey , Whiskey americano , Whisky canadese e Whisky giapponese.
E tu quale Whisk(e)y non vedi l’ora di assaggiare? Ricordati che , come ripeto spesso , l’importante è che piaccia a te! Non farti quindi influenzare troppo da etichette , materie prime , processi e quant’altro … e se vuoi una guida su come bere Whisky e degustarlo in modo da ottenere il massimo dall’esperienza , leggi l’articolo! Un saluto e cin cin!